Videovangelo della domenica in cartoni animati
Videovangelo bambini XXVI dom TO anno C
Anche noi vogliamo capire
PRIMA LETTURA (Amos 6,1a.4-7)
Dopo i commercianti, il profeta Amos
mette sotto tiro i potenti e i ricchi che gozzovigliano e non si
preoccupano del benessere dei poveri e del destino della nazione. Questi
buontemponi, che non hanno ascoltato a tempo gli ammonimenti del
profeta, non si rendono conto che mandano in rovina tutta la nazione.
Nel loro futuro c’è l’esilio.
* Capire le parole
– Al sicuro sulla montagna di Samaria.
Era un luogo di perdizione per via dei culti agli idoli e di altri
comportamenti immorali che si svolgevano in quei territori, pensando di
essere al sicuro e di non dover temere alcun tipo di punizione.
– La rovina di Giuseppe.
Giuseppe, il più piccolo e indifeso dei figli di Giacobbe, diventa qui
il simbolo degli oppressi e degli sfruttati, della cui sorte nessuno si
cura. Ma come la sua storia cambiò nel bene per le misteriose vie di
Dio, allo stesso modo la sorte di tanti che ora gemono è destinata ad un
futuro di consolazioni.
SECONDA LETTURA (1 Timoteo 6,11-16)
Paolo, dopo aver denunciato la
presenza di falsi maestri nelle comunità cristiane, esorta Timoteo a
coltivare tutte le virtù, per essere di esempio ai fratelli e aiutarli a
conservare intatta la fede in Gesù.
* Capire le parole
– La buona battaglia della fede.
Paolo ricorda che non basta aver raggiunto un sufficiente livello nel
credere al Vangelo e al Dio di Gesù, ma che dinanzi alle difficoltà e
alle prove della vita occorre difendere la fede dagli assalti del dubbio
e dalla tentazione di venir meno alla fede stessa in Gesù.
– Irreprensibile.
Comportamento o promessa solenne, tale da non essere suscettibile di
alcun appunto, rimprovero, osservazione da parte di nessuno.
VANGELO (Luca 16,19-31)
Una parabola apparentemente
semplice nella quale Luca sintetizza l’insegnamento di Gesù sull’uso
della ricchezza: nella comunità cristiana non ci devono essere ricchi e
poveri, ma fratelli che condividono i beni di questo mondo, perché
nessuno sia smodatamente ricco e nessuno sia così povero da non poter
vivere dignitosamente.
* Capire le parole
– Vestiti di porpora e di lino finissimo. Ai tempi di Gesù erano i tessuti più pregiati con cui potevano essere create le vesti e l’abbigliamento.
– Epulone. Non è
un nome di persona, ma un aggettivo che indica una persona
eccessivamente incline ai piaceri della tavola. Infatti Epulone «tutti i
giorni banchettava lautamente».
– Lazzaro. Questo è
l’unico caso, tra tutti i Vangeli, in cui al personaggio di una
parabola è assegnato un nome di persona. Lazzaro in ebraico significa
«il mio Dio aiuta», ma applicato al mendicante della parabola, sembra
piuttosto rimandare al Lazzaro fratello di Marta e Maria tornato
dall’aldilà perchè risuscitato da Gesù.
PER RIASSUMERE… Ancora
una parabola su ricchezza e povertà; però questa volta la domanda non
riguarda il modo di usare la ricchezza, ma il modo di interpretare il
senso della vita. Inoltre ci è chiesto di dire a chi crediamo nel fare
le scelte decisive. Non credere ai profeti, e per noi non credere a Gesù
morto e risorto, conduce a vivere una vita votata al fallimento.
La riflessione (commento a cura di Maria Teresa Visonà)
Affidiamoci allora a Dio Padre, con la certezza che ci vuole tutti con sé in Paradiso.
La vignetta di Fano
